INTERVENTO DI VITO GAMBERALE ALL’INVESTMENT MEETING DI F2I

VITO GAMBERALE AT THE INVESTMENT MEETING OF F2i (Read in english)

Il 5 e il 6 giugno si è tenuto a Milano l’Investment Meeting di F2i.

A seguire i punti salienti dell’intervento:

 

La riorganizzazione di F2i tra 2012 e 2013 

Abbiamo arricchito, in questo anno, la nostra struttura con più figure importanti: abbiamo creato un area per la gestione delle partecipazioni e della finanza, diretta dal dott. Bontempelli, che domina già pienamente il proprio perimetro di competenza, suggerito dalla Banca d’Italia.

Abbiamo introdotto una nuova figura per le relazioni esterne e i rapporti istituzionali, perché il nostro fondo, le cui partecipazioni devono dialogare continuamente con soci pubblici da una parte e con istituzioni regolamentali e con il Governo dall’altra, ha bisogno di una figura istituzionale.

Sono personalmente convinto che dovremmo aggiungere un’altra figura: un’importante competenza legale nel rapporto con le authority nazionali e di Bruxelles perché abbiamo un gruppo che di sicuro deve dialogare con tutte le istituzioni, con tutte le authority e quindi deve saper seguire le vari fasi a livello nazionale e a livello di Bruxelles, come anche la vicenda Sea Handling sta dimostrando.

Abbiamo ricevuto una visita dalla Banca d’Italia nel Settembre 2012, conclusasi con un risultato di buona soddisfazione.

Abbiamo poi lanciato il secondo fondo: abbiamo come obiettivo 1,2 miliardi; per quanto riguarda gli sponsor abbiamo ottenuto la stessa quota del primo fondo, un po’ meno del 50%; abbiamo già cominciato a raccogliere le sottoscrizioni nel perimetro dei limited partners e quindi adesso proseguiremo su questa raccolta.

 

F2i come catalizzatore nelle infrastrutture.

Abbiamo agito come catalizzatore per la creazione di nuove importanti realtà infrastrutturali. Le riassumo velocemente. Ad esempio, nella distribuzione del gas abbiamo avviato una prima forte aggregazione, creando il secondo operatore dopo Italgas; e questo è un esempio che ad aggregazioni di alcuni settori regolamentati non c’è mai limite.

Abbiamo messo insieme la rete dell’Enel, la rete che era di Gas France, la rete che era di E.ON e così da 2,2 milioni di clienti siamo passati a circa 4 milioni di clienti allacciati. Abbiamo allacciato 2.000 comuni, pari al 25% delle municipalità italiane.

Abbiamo rilanciato Metroweb, con un progetto per la diffusione della banda larga; perché Metroweb era stata privatizzata ed era stata venduta ad un fondo straniero. Metroweb, lo vedrete, ha un EBITDA margin dell’80%, questo indica un margine che andava all’estero; oggi invece è qui in Italia, viene utilizzato per replicare il modello Metroweb di Milano e delle altre città italiane. Oggi vi sarà spiegato come Milano sia all’avanguardia in termini di disponibilità di banda larga; tutto il resto dell’Italia, invece, è nella posizione più bassa della scala.

Abbiamo creato un network aeroportuale: abbiamo comprato prima Gesac; poi abbiamo cominciato a comprare importanti quote in Sea, che significa anche Bergamo; poi abbiamo comprato la maggioranza di Sagat, che significa anche Firenze come quote della maggioranza relativa, e Bologna come quota minoritaria, unica quota privata con diritto di prelazione.

Nei nostri aeroporti passano 54 milioni di passeggeri e il 37% del traffico nazionale. Si tratta di un numero che probabilmente nessuno ha in mente.

Il governo precedente, nel campo aeroportuale, aveva elaborato un piano di indirizzo, individuando un core network basato su dieci aeroporti, (l’ha fatto dopo che noi abbiamo fatto questi investimenti) e di questi dieci aeroporti, sei sono sotto il nostro controllo, diretto o indiretto, altri due sono privatizzati, Roma Fiumicino e Venezia.

Faccio notare che degli aeroporti della Sea entrambi sono nel core network; dei due aeroporti di Roma uno solo è nel core network. Genova si sta privatizzando e siamo in linea; Palermo dovrebbe privatizzarsi.

Abbiamo investito nelle energie rinnovabili, nelle quali abbiamo cominciato a fare importanti attività come vedremo tra poco.

Abbiamo cominciato ad investire nell’ambiente.

 

Ruolo di F2i nei settori idrico ed ambientale

Nell’ambiente abbiamo investito in TRM di Torino, che è nella fase di start up e, come tutte le fasi di start up presenta i suoi problemi, sia impiantistici che di coesione dell’intero sistema territoriale che deve contribuire ai rifiuti.

Il nostro obiettivo è di potere acquisire la quota di Iren Ambiente, se le condizioni matureranno, e proprio ieri è maturata una condizione importante.

Penso che nell’ambiente ci siano, in Italia, dei progetti che si possano fare alla grande. Ricordo che il primo centro-sinistra, nel 1963, con l’avvento al Governo dei socialisti in Italia, fu caratterizzato dal grande progetto della nazionalizzazione delle 5.000 aziende di energia elettrica distribuite nel Paese.

Oggi al Paese servirebbero progetti di questo tipo: servirebbe per esempio un grande progetto che riunifichi l’acqua, perché ci sono 3.000 gestori nel settore; servirebbe un grande progetto che riunifichi l’ambiente, perché ci sono 5.000 gestori nel campo dell’ambiente. Allora non si può quindi parlare più di nazionalizzazione perché nessuno lo può fare, ma di sicuro si può pensare a qualche realtà, come la nostra, che metta insieme fondi istituzionali e che faccia un progetto di questo genere. Perché soltanto nell’acqua un progetto di questo genere darebbe luogo immediatamente a 60 miliardi di investimenti, capillarmente distribuiti nel Paese. Non sono un economista, ma vivo nel mondo dell’economia e penso che siano dei lavori, capillarmente distribuiti nel territorio, che coinvolgono tutto il territorio e che rilanciano l’economia del Paese.

Penso quindi che dovremmo puntare a questo.

 

Di seguito il link per visionare i video dell’intervento:

http://www.youtube.com/user/vitogamberale/videos

 

INTERVENTO DI VITO GAMBERALE ALL’INVESTMENT MEETING DI F2Iultima modifica: 2013-08-08T16:43:00+02:00da vitogamberale
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